Free cookie consent management tool by TermsFeed

Nuova mostra: SALERNO -TRIESTE, Orizzonti diversi di Vincenzo Ruocco a cura di Giada Caliendo

Nuova mostra: SALERNO -TRIESTE, Orizzonti diversi di Vincenzo Ruocco a cura di Giada Caliendo

Hangar Teatri – Sala di Pietra
17 novembre – 17 dicembre 2023
Inaugurazione venerdì 17 novembre 2023 ore 18.30

Hangar Teatri con DayDreaming Project è lieta di presentare SALERNO – TRIESTE Orizzonti diversi, mostra personale di Vincenzo Ruocco a cura di Giada Caliendo, realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Luogo Comune.

La mostra nasce da un’idea di Giada Caliendo che ha raccolto il desiderio di Vincenzo Ruocco della “ricerca dei luoghi che incontrano le opere come vera appartenenza”. Scrive infatti Giada Caliendo nel suo testo di presentazione in catalogo“la pittura è poesia che viene recitata nel momento in cui le opere trovano una collocazione nello spazio. I dipinti di Vincenzo hanno una propria dissacrante forza che riluce ancor di più in contesti quali la “Sala di Pietra” dell’Hangar Teatri di Trieste. Il dialogo che avviene tra le pareti crude e i quadri dà vita ad una installazione emotiva che narra di liberazione, di accoglienza, di rifugio.”

La mostra di Vincenzo Ruocco si snoda, lungo le pareti di pietra viva cariche di storia, ruvide e accoglienti, come un “racconto” unico e continuo per immagini, un viaggio immaginario e ininterrotto che dalla sua terra, la Costiera amalfitana, raggiunge attraverso il mare una sorta di approdo, un luogo in cui finalmente fermarsi per poi ripartire. L’artista diviene un “viaggiatore” che raccoglie, scrive Caliendo“spazi dell’immaginario, volti, frammenti di ricordi, desideri ardenti alternati a quiete (che) abitano quelle stanze dove la costiera amalfitana – da lui amata e avolte respinta – si ripropone potente nel segno della pittura e nelle atmosfere rarefatte dei suoi quadri […] pregni didedizione e acutezza […], le opere sono la sua biografia, un continuo tentativo di sfuggire alla staticità, al legame quale chiusura. I colori ocra, i tocchi di blu, i verdi, e quei rossi intensi testimoniamo però un’appartenenza. I suoi paesaggi non sono mai descrittivi di un luogo davvero fisico ma racchiudono la visione tra interno ed esterno, sono il suo racconto più intimo e il sentire diviene declinazione pittorica. Non sceglie uno stile e probabilmente neanche un soggetto, in un astrattismo inconsapevole il racconto viene fuori da sé e si mostra agli occhi del pittore e del mondo in uno stesso istante. La figurazione è per lui appiglio in cui riconoscere gli elementi che lo riportano al concreto, al paesaggio umano circostante.”

I volti, gli sguardi, le mani protese e i paesaggi incarnano qui, grazie anche ad una pittura dal segno fortemente e volutamente drammatico, spesso cancellato, percorso da tagli e da squarci improvvisi di colore, una energia che evoca il tema del conflitto, della guerra, del dolore, ma anche della speranza, racchiusa nelle visioni della serie “Orizzonti” che dà il titolo alla mostra. 

Ruocco mette in scena, quasi come in uno specchio, attraverso i suoi dipinti, un’umanità dolente ovvero le ombre della storia, che guardano noi e ci interrogano, incredule, in attesa, come nel Polittico di San Sabagrande tavola che richiama i tabernacoli medievali, omaggio ad una pagina di storia dolorosa e ai bambini e agli uomini e donne deportati alla Risiera in Trieste che qui diventano santi contemporanei.

Il progetto espositivo Salerno – Trieste Orizzonti diversi è stato realizzato anche grazie alla collaborazione di un gruppo di artisti, critici ed amici (Associazione Luogo Comune), che ha creduto e crede nel lavoro di squadra e ha partecipato attivamente alle diverse fasi di realizzazione dell’evento documentato in un volume corredato dalle fotografie di Vincenzo Gargiulo e da frammenti di racconti per immagini, che rappresenta l’atto finale di serate, chiacchierate, scontri, confronti e che racchiude i contributi di tutti i protagonisti. 

Scrive ancora Caliendo nel suo testo: “L’idea di questa mostra nasce una sera a cena, ero a casa di Vincenzo e, come sempre capita in quelle occasioni, si stava discutendo della validità dell’arte nella nostra contemporaneità. La prima cosa che va precisata è che l’idea è partita da me ma il lavoro fatto è a più mani e soprattutto a più anime. Abbiamo, ognuno con il proprio ruolo, lavorato tutti, per tutti intendo l’associazione Luogo comune, mi piace definirlo “collettivo” ed infatti l’operato di Beatrice Salvatore, Vincenzo Gargiulo, Giorgio Simeoli assieme a me a Vincenzo Ruocco e a molti altri, ha creato l’opera che state leggendo. Pochi sanno cosa c’è dietro la preparazione di una mostra, è una forza ed un’energia che si carica sempre più a mano a mano che ci si avvicina alla data dell’inaugurazione. Una giostra, come quelle di un tempo, con cavalli e carrozze piena di luci e suoni in cui salgono e scendono persone che fanno il viaggio con noi. Alcune restano per un solo turno, altre rimangono più volte dopo il suono della campanella d’avvio del giro, e così si procede insieme verso la nuova avventura.”

In mostra sarà visibile anche il video realizzato da Vincenzo Gargiulo dal titolo: Le opere in cammino.

(Testo elaborato da Beatrice Salvatore)

Orari:

venerdì e sabato ore 19.00 – 22.00 (chiusa 8, 9 e 15 dicembre)

domenica ore 16.00 – 19.00 

Eccezionalmente per il weekend di Travestə dal 24 al 26 novembre ore 12.00 – 15.00