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Roberto Latini torna ad Hangar Teatri. In scena “Venere e Adone” sabato 6 e domenica 7 aprile

Roberto Latini torna ad Hangar Teatri. In scena “Venere e Adone” sabato 6 e domenica 7 aprile

Sabato 6 e domenica 7 aprile l’acclamato attore Roberto Latini torna ad Hangar Teatri. In scena “Venere e Adone”, produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi.

Dopo il successo riscontrato dal “Cantico dei Cantici” la scorsa Stagione, il pluripremiato attore romano Roberto Latini torna ad Hangar Teatri. Sabato 6 aprile alle 20:30 e domenica 7 aprile alle 17:00 il palcoscenico di via Pecenco 10 accoglie “Venere e Adone. Siamo della stessa mancanza di cui sono fatti i sogni”.

Scritto e interpretato da Latini, musica e suono di Gianluca Misiti, luce di Max Mugnai, costume di Gianluca Sbicca, una produzione Compagnia Lombardi Tiezzi di Firenze, in collaborazione con Epica Festival, Fondazione Armunia Castello Pasquini – Festival Inequilibrio e Fortinbras Enterprise.

«L’amore terrestre e quello divino nel disarmo di un destino ineluttabile – spiega l’autore -. È questo il tema trattato da Shakespeare, Tiziano, Rubens, Canova, Carracci, Ovidio, attraversando il mito nell’arte, come trattenendo il respiro. Come per il mito, la narrazione cede il posto a variazioni dello stesso tema. Il pensiero sollecita continue aperture e aggiungiamo sipari su scene in trasformazione. Lo sguardo sposta il fuoco e abbiamo bisogno di dotarci di una drammaturgia che possa diventare strumento: fluida e plurale. Venere e Adone si trasforma così in un programma articolato in grammatiche diverse. Assecondiamo la scena nella tentazione di tentativi che si aggiungono progressivamente e numericamente alla prima uscita della scorsa estate. Nel tempo di questo tempo, mi piace sospendermi nello stesso argomento che scelse Shakespeare quando nel 1593 i teatri a Londra furono chiusi per la peste: Venere e Adone».

Un respiro-fotogramma, solo, fermato, definito, come a impedire che il racconto si possa compiere nel finale che già tutti conoscono. È forse la speranza che si possa vincere il destino, dando all’Arte il compito di sfidare il tempo e trattenerlo. Sospendersi nella tenerezza. Tra quelli contenuti nelle Metamorfosi di Ovidio è certamente uno dei più sorprendenti: Adone muore nel bosco durante la caccia a un cinghiale e Venere stessa non può nulla oltre il presentimento che la consuma. Anche questo mito ci rivela che gli Dei in tanti casi possono solo arrendersi al cambiamento; oppure lasciarsi sorprendere. Il corpo di Adone in terra svanisce nell’aria fresca del mattino e dal suo sangue in terra spunta un fiore bianco e rosso. Lo si potrebbe percepire come un “mito della primavera”, il mito della rinascita. Venere e Adone è la storia di ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza, difesa. Anche Amore non può nulla. Anche Amore è incapace; è sfinito, è logoro, è vecchio. Sconfitto. Eppure, cadendo, fa un volo infinito.

Roberto Latini è attore, autore, regista. Si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora – Studio di Recitazione e di ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo. Fondatore negli anni delle compagnie Teatro Es, Clessidra Treatro, è il fondatore di Fortebraccio Teatro. Tra gli altri, ha ricevuto il Premio Sipario nel 2011 per “Noosfera Lucignolo”, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore per il ruolo di Arlecchino ne “Il servitore di due padroni”, regia di Antonio Latella, il Premio della Critica nel 2015 per “I giganti della montagna” e il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore per “Cantico dei cantici”.

Biglietto intero 12€, ridotto 8€ per soci del Teatro degli Sterpi, soci CUT, over 65, under 18 e studenti universitari under 26. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.it o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su vivaticket.com.

La Stagione delle Piume è organizzata dal Teatro degli Sterpi, grazie al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Friuli Venezia Giulia.